Sto leggendo il diario di Che Guevara, scritto durante la guerra civile boliviana.
Il comandante Guevara descrive con cura maniacale tutte le operazioni di guerriglia, i trasferimenti e perfino i pasti che consuma quotidianamente.
La sensazione che trasmettono queste pagine è di grande malinconia; mi sembra che vista la sparuta partecipazione di volontari e lo scarso appoggio dell "amico" Fidel, la conclusione della vicenda non può che essere quella che si è poi verificata.
Il "Che" era un idealista, un sognatore, un rivoluzionario buono (se sottrae qualcosa ai contadini boliviani paga il corrispettivo), secondo me è stato abbandonato in un'impresa irrealizzabile con le forze a sua disposizione.
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