giovedì 22 luglio 2010
Jan Dix N° 14 -Lo sguardo cieco-
Se qualcuno mi chiedesse un fumetto da leggere, uno solo, io gli consiglierei senza dubbio Jan Dix.
E' una miniserie breve (14 numeri, l'ultimo attualmente in edicola) e di nicchia (lo stesso Bonelli ammette nella presentazione del numero che non ha avuto molto seguito), però è veramente una perla rara nel panorama editoriale italiano.
Jan Dix unisce cultura, storia, leggenda mescolandole con le normali vicende umane di un critico d'arte olandese.
Il protagonista non ha nulla di eroico; ha la fobia degli uccelli, spesso e volentieri è in crisi esistenziale, si ubriaca, litiga con la sua donna... Forse è perfino troppo sfigato... Ma per questa sua "umanità", per quel suo essere un antieroe, non si può che volergli bene.
L'autore, Carlo Ambrosini, è fin troppo bravo; ricordo la conferenza di presentazione a Torino due anni fa: non ci avevo capito quasi nulla e volevo mollare subito il soggetto.
La storia dapprincipio, risulta, infatti, un pò indigesta, un pò incomprensibile, ma piano piano ci si abitua a questo linguaggio particolare e ricercato, lo sceneggiatore con uno sforzo di maieutica educa il lettore, lo arricchisce e ripaga la sua pazienza.
Tra le pagine di Jan Dix incontri Tintoretto, Monet, Van Gogh... è una vera piacevole lezione. Sarebbe pure un'ottima lettura estiva per gli studenti..
Il N°14 "Lo sguardo cieco" è un capolavoro, con un finale drammatico e sconvolgente, del tutto insolito per un fumetto Bonelli.
Quando finisci di leggerlo ti sembra quasi ingiusto, ti senti quasi tradito dall'autore, quasi lo odi per il suo crudo realismo, sei quasi commosso..
Poi però, ci ripensi e sei contento di aver letto Jan Dix.
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