domenica 28 giugno 2009

l'altra lato della corsa

In questo periodo sto leggendo un libro di racconti "La solitudine del maratoneta", scritto da un autore inglese, Alan Sillitoe.
No, cari i miei piccoli runners a tempo perso non parla di corsa, o quant meno non parla di corsa come la intendiamo noi; non propone tabelle, tempi, ripetute, scarpe, consigli tecnici, massaggi e terapie..
"La solitudine del maratoneta" parla dell'Inghilterra proletaria degli anni cinquanta- sessanta, propone uno spaccato sociale a tratti dammatico e struggente; Sillitoe non ha paura di insozzarsi nei bassifondi e nelle miserie..
L'omonimo racconto che dà il titolo al libro parla della corsa e ci insegna come andrebbe vissuta e goduta appieno. Il protagonista è un ragazzo che ha una famiglia disastrata, che sfida la società e gli "sbirri"rubando, e che si ritrova in riformatorio.
Qui il direttore noterà le sue doti atletiche e lo farà allenare per vincere la annuale sfida tra rifrmatori.
Il ragazzo, però, se ne frega del professionismo, della vittoria secondo regole prefissate; la corsa per lui è piacere e occasione di riflessione; cosi il giorno della gara.... (beh il resto leggetevelo voi).
Questo racconto mi ha, comunque, fatto pensare; forse mi sto stufando del "sistema" dell'atletica locale, pieno di mercenari ed esibizionisti, gente che corre solo per i premi e per battere gli altri, non accorgendosi che la vera sfida è con se stessi, con i propri limiti.
Mi hanno rotto i podisti della domenica, che vanno alle gare dove c'è il pacco gara migliore o ci sono i buoni benzina, e anche quelli che fanno le pulci sull'euro in più del'iscrizione.
Quello non è correre, non è atletica, non è piacere di stare assieme; è solo una brutta imitazione della quotidianità, dove i furbi cercano di emergere..

5 commenti:

  1. Interessante il tuo punto di vista,....per fortuna però non siamo tutti uguali e non viviamo le stesse emozioni.
    Io per esempio non amo correre senza sfide...e la sfida con te stesso appaga fino ad un certo punto...da sempre tutti gli esseri viventi si sfidano, siano uomini o animali e sempre lo fanno per prevalere sull'altro o per conquistare qualcosa, che sia il dominio sul branco, sul territorio o per la gloria....
    Come in tutte le sfide però c'è chi vince e c'è chi perde....al perdente rimangono le ferite da leccarsi, l'orgoglio spezzatto e un pò di potere in meno.
    Al vincitore tutto il resto compresa l'invidia dei perdenti.....
    Sta ad entrambi saper vivere la vittoria e la sconfitta con la giusta dignità....
    Gli sforzi, i sacrifici e le rinuncie che un atleta deve sostenere per raggiungere determinati risultati....non sono certo ripagati dai premi "miseri" di qualunque gara locale....è il rispetto, l'ammirazione e il timore degli avversari la vera ricompensa di un atleta.
    I soldi e tutto il resto servono solo a rendere la sfide più competitive.
    Valerio

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  2. Ciao Vale!! credo che il tuo commento sia complementare al mio. Quello che tu ed io cerchiamo nelle gare è l"altro lato" della corsa.
    L"altro lato", secondo me, è quello che ti spinge a correre in pista dove non ci sono premi, e dove la ricompensa è nella vittoria pura e semplice, oltre che nel tempo. Il mondo della corsa su strada e dei tanti presunti atleti che incontriamo ogni giorno, è la deviazione sbagliata e corrotta del'atletica.
    Tu fai una riflessione antropologica interessante; lo sport come "duello" tra più contendenti, la trasposizione moderna degli antichi combattimenti, nient'altro che l'evoluzione dei gladiatori.
    Anche in questo sono d'accordo, la corsa (e lo sport in generale) è una sfida ad essere il migliore a parità di condizioni.
    Io ritengo, però, indispensabile, il confronto con me stesso e la ricerca dei miei limiti.
    p.s venerdi voglio rivedere l'esultanza alla Sgura a mani basse (in tuo onore io festeggio sempre cosi)

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  3. D'accordissimo con te....rimane da fare un ultima distinzione tra atleti ed amatori....quest'ultimi in quanto tali non dovrebbero interessarsi a premi e quant'altro, gli atleti fanno dello sport "anche" una fonte di guadagno considerando che per poter sostenere una preparazione adeguata, difficilmente possono permettersi un'attività lavorativa, anche se poi ci sono atleti che lavorano e di fronte ai quali bisogna levarsi tanto di cappello....
    Per venerdì sto pensando a festeggiamenti sul genere Valentino Rossi.....quindi ho mi fermo a fare i bisogni nei bagni pubblici prima dell'arrivo o taglierò il traguardo in maniera originale.....si vedrà....prima però bisogna vincere e i tempi registrati durante le prove ci danno sconfitti nelle donne....e vincitori con 25"/30" tra i maschi.

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  4. Infatti io ho grande rispetto per te e Luca; avete ottenuto grandi risultati massacrandovi di ripetute tutto l'anno nei pochi minuti della pausa pranzo..
    Ma venerdi corri in moto??

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  5. viste le condizioni atletiche....sarebbe meglio,...il giorno dei trials mi sono reso conto che non c'è più traccia di allenamenti passati.....è rimasto il talento a darmi una mano....speriamo che basti!
    p.s.: venerdì corro alle 21:00...e Lara non corre!

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